La Storia di Otto
Italia, Torino, primavera 2020: lockdown
La società intera si ferma… tutti (o quasi) bloccati in casa.
Il tanto agognato tempo libero è arrivato e molti entrano in crisi… e adesso che si fa?
I più intrepidi si danno al pane e alla pizza oltre che ai dolci… gli altri ascoltano le conferenze stampa di Conte e imparano a lavarsi le mani.
Frank, un pubblicitario…
– non proprio, forse più un artista…
– mah, più che altro un appassionato di matematica e astrofisica…
– siamo sicuri? Distratto com’è?!
– però da 30 anni ha uno studio di comunicazione con dei dipendenti!
– Sì ma l’hai mai visto lavorare seriamente? Quello pensa quasi sempre a giocare!
– Sì ma nel senso che è consulente per un’importantissima azienda di giocattoli made in Italy…
– sì è vero, ma…
Insomma, dicevamo… Frank, “un tipo strano”, va al supermercato a comprare lievito e farina ma trova gli scaffali vuoti… gli altri italiani hanno già preso tutto.
Che fare?
Ha deciso! Tornerà al suo studio, ci sarà meno lavoro ma è bene non lasciare soli i clienti nell’affrontare questa nuova crisi.
In realtà il telefono squilla poche volte e non c’è molto da fare, ma Frank non è preoccupato per la propria Azienda. In oltre 30 anni di lavoro ne ha vissuti parecchi di periodi bui e sa bene che dopo ogni momento difficile c’è sempre una rinascita, una nuova primavera. È una legge universale.
Si affaccia alla finestra e guarda il fiume. Nessuno per strada, silenzio apocalittico… solo il cinguettio degli uccelli gli fa compagnia.
Finalmente! pensa Frank, una pausa dalla frenesia del lavoro (sì è proprio un tipo strano! Tutti i capi di azienda in quei giorni erano preoccupati e in ansia per il futuro del loro business)… e in un silenzio quasi meditativo, d’improvviso…
TADÀN!
Compare nella sua mente quello schizzo visto la sera prima: uno studio di piastrelle con aggancio perpetuo fatto per un cliente anni fa! Le piastrelle si agganciano in mille combinazioni diverse nella sua mente. Ogni lato è diviso in 3 parti, le linee seguono percorsi diversi, forme e disegni prendono vita… soprattutto i cerchi, l’universo ne è pieno, ma anche i quadrati e poi…
Poi passa un’ape…
zzzzz…
che esseri viventi meravigliosi le api!
Trova un fiore, ricolmo di nettare, ma lei continua a ronzargli intorno prima di decidere di posarsi… Un volo costante e ripetitivo, a forma di… OTTO: l’infinito! Una delle più bizzarre forme che si possono creare con le piastrelle, anzi con le tessere, le tessere di un gioco!
Quello che Frank ha in testa è l’embrione di un gioco, un gioco da tavolo!
Quando l’universo ti manda segnali di questo tipo tu capisci che tutto è collegato e capisci anche perché nella tua vita hai fatto cose così diverse, senza alcuna apparente relazione logica!
OTTO era nato nella testa di Frank chissà quanti anni prima, ma ci è voluta una pandemia perché si manifestasse!
Il gioco probabilmente ha spinto il nostro Frank agli studi matematici, alla passione per l’astrofisica e nel contempo all’irrefrenabile impulso a disegnare e a dipingere.
Sin da giovane Frank ha sete di creatività e così lascia un posto sicuro e ben retribuito per fondare un’agenzia pubblicitaria; studia Escher e si butta a capofitto nella grafica mentre il “caso” lo fa diventare il fidato consulente di una fabbrica di giocattoli… la voglia di giocare non lo lascia mai e di giochi per bambini ne inventa anche.
Poi però arriva OTTO…
i punti disseminati per tutta una vita si uniscono e trovano una logica.
OTTO è un gioco originale e astratto. Non c’è alcuna ambientazione che ci riporti alla vita reale proprio come il nostro Frank, che a detta di chi lo conosce bene, sembra che della vita reale non gliene importi un fico secco: la sua testa è sempre fra le nuvole… anzi tra le stelle!
Pensate che un giorno ha giurato di averci giocato con un extraterrestre, lo ha descritto per filo e per segno… poi, il burlone, ha ammesso che era stato un sogno.
Però sì, in effetti un extra terrestre potrebbe tranquillamente giocarci, avrebbe solo da ridire su quelle strane forme che sono i numeri arabi, mentre per il resto si tratta di segni grafici e matematica, forme di comunicazione universali!
All’inizio OTTO non era così come lo vedete oggi.
Dalla testa di Frank era uscito in una forma grezza e primitiva; poi, una volta rientrati i collaboratori e partiti i playtest, il gioco stesso ha iniziato a chiedere maggiori livelli di complessità. Quindi si è perfezionato con il contributo di tutto il team.
Oggi OTTO Game Over è approdato nel mercato, pronto a regalare un’infinità di sfide avvincenti e mai ripetitive.
E così che Arcastudio ha superato una situazione difficile, reinventandosi! Poiché l’unica costante nell’universo è il cambiamento!
Se vorrete essere dei nostri, a noi non resta di augurarvi un buon approdo nell’infinito universo di OTTO!
